lunedì 30 gennaio 2012

Lecce, un altro orizzonte

Magari, sta cambiando davvero qualcosa. Il Lecce, intanto, incomincia persino a vincere, a casa propria. E la prima volta coincide con un'occasione di gala, perchè a cedere è l'Inter di Ranieri, ancora ammaccata, ma pur sempre titolare di sette successi nelle ultime sette gare di campionato. Nella prova teoricamente più ostica, ecco il guizzo (di Giacomazzi), ecco la prestazione robusta, ecco la rabbia che bolle e che agita le coscienze. Uno a zero e torneo immediatamente rivalutato: nei numeri (il Siena, quart'ultimo, è a tre punti) e nelle argomentazioni (adesso, è tutto oggettivamente possibile). C'è, però, un ingrediente nuovo che aggiunge sapore alla causa salentina: quell'entusiasmo sino ad ora sconosciuto, sul quale lo stratega Cosmi sta cercando di impalcare il suo modo di vedere (e vivere) il pallone e ogni partita. Una sola impresa, ovvio, non è sufficiente. Il punto nodale rimane quello di sempre: la continuità. E, chiaramente, anche l'allenatore sa benissimo che i problemi strutturali non sono completamente piegati. Tuttavia, le ultime uscite del Lecce sono assolutamente itineranti, beneaguranti. La squadra - non è poco - è più presente, ora. E sembra poter finalmente disporre del proprio destino. E' meno remissiva e osa di più. La resistenza difensiva è lievitata (è un po' che la squadra non subisce gol). Psicologicamente, il suo condottiero deve aver martellato il gruppo. Probabilmente, gli ultimi arrivi diventeranno anche propedeutici al progetto. E, in definitiva, tutte le chances potranno essere giocate, sino in fondo. E' esattemente quello che l'ambiente intero chiedeva. Il Lecce, cioè, si è risvegliato in tempo. Comunque, sembra pronto alla battaglia. Il prossimo passo, adesso, è non adagiarsi sulla delizia di una competitività recuperata. Per questo, Cosmi sorveglierà, ringhiando. Poi, vada come deve andare. Almeno, la suspence sarà garantita, sino a maggio.