lunedì 10 settembre 2012

E il Taranto conosce l'amaro della D

Questa volta si parte e si arriva sino in fondo. Ma l'esordio del Taranto nel campionato di D è ombroso. Il Gladiator di Del Sorbo e Manzo vince dilagando: tre a zero. Denudando i problemi di assemblaggio (e, probabibilmente, anche di organico) con cui la formazione di Tommaso Napoli dovrà rapportarsi. Ma la verità di fondo è largamente conosciuta: tanto che la gente, invece di sbuffare, tributa alla squadra applausi sinceri, nonostante il feroce rovescio. Il Taranto giovane, alle prime difficoltà di percorso, inciampa: ma, paradossalmente, sono le prestazioni offerte dagli over a lasciare vagamente perplessi. Al di là del valore dell'avversario: sin qui abbastanza snobbato, dagli addetti ai lavori: ma, evidentemente, abbastanza quadrato per reclamare un proprio spazio, all'interno del torneo. Spigolare nel match serve a poco: gli jonici difettano di amalgama e, perciò, anche di personalità. Oltre che di qualità: che, magari, arriverà a lavori in corso (la società si sta attivando, pare). E' giusto, però, sui due Mari che si continui a coltivare la realtà. Anche per questo, fa bene il direttore generale Borsci a sottolineare in un salotto televisivo che questa è e resta una stagione di assestamento (l'avevamo consigliato, su queste colonne, proprio pochi post addietro: ci fa piacere che, dietro qualche poltona, la pensino alla stessa maniera). Anche se è inspiegabile (e autolesionistico) che, quasi contemporaneamente, un altro alto dirigente riscaldi le speranze popolari con comparazioni poco opportune, accostando Eto O o qualche altro big del pallone agli under che potrebbero aggiungersi. Non è una buona idea: perchè può alimentare false attese. A fronte, soprattutto, di una situazione societaria non ancora delineata: in un contesto dove, a breve, potrebbe accadere qualcosa. Perchè le teste sono tante e le strategie di ciascuno, spesso, non si incrociano. Come dimostra, ad esempio, la mancata iscrizione del Taranto nei campionati regionali riservati alle categorie Allievi e Giovanissimi: decisione, questa, che si oppone al progetto primordiale, pronto ad accarezzare l'idea di puntare alle risorse del vivaio, cioè del territorio. Pensiero buono per ogni stagione, quando scocca l'ora della propaganda: e puntualmente sistemato tra macerie e bugie.