giovedì 13 settembre 2012

Il Barletta si sta cercando

Pessimo avvio. Il Barletta, in centottanta minuti, perde due gare: la seconda, quella di domenica scorsa, maturata di fronte all'attuale capolista Perugia, comincia ad allarmare la gente che tifa e spinge la società a chiedere ufficialmente (sul proprio sito web, ad esempio) un periodo di fiducia che cavalchi le operazioni di rodaggio di un organico totalmente (o quasi) ristrutturato in estate. Entrambi i match sin qui disputati (il primo, a Catanzaro, non ha neppure lesinato emozioni: quattro a tre per i calabresi) lasciano tuttavia pensare ad una squadra alla ricerca di una collocazione propria, di un'identità: ancora permeabile alle insidie del torneo, peraltro approcciato con l'umiltà che compete a quelle realtà destinate a lottare quotidianamente con lo stress del budget da rispettare e con una classifica da scalare. Cambiata l'impostazione del progetto, del resto, finisce ovviamente per differire anche l'obiettivo. Che, oggi come oggi, è la salvezza nuda e cruda: da aggredire con l'inesperta incoscienza di un gruppo di ragazzi che Novelli sta provando a plasmare. Con non poche difficoltà, evidentemente: tanto da dichiare apertamente che, prima di un paio di mesi, il Barletta non potrà essere la squadra che si attende di modellare. Sperando che il gap eventualmente accumulato sin lì non debba scoprirsi materia esageratamente ostativa al raggiungimento del traguardo.