lunedì 25 gennaio 2010

Grottaglie, si fa dura

Non è cambiato niente. Il Grottaglie si ripete. E, adesso, dovrà interrogarsi. Perché non è lecito affrontare un collettivo più dotato (cioè più ricco di individualità e ben più attrezzato) come la capolista Neapolis senza affidarsi alla grinta, alla cattiveria agonistica, alla corsa, alla determinazione, al carattere. Che possono provare a colmare il gap. A parità di condizioni, del resto, non c’è storia: né potrebbe esserci. E la sconfitta (la quarta consecutiva, sull’erba di casa: questo è un dato rovente) diventa inevitabile, soprattutto se il guardasigilli Laghezza fallisce nuovamente la prova. Anche se i campani recitano un match niente affatto abbagliante, ottenendo il massimo con uno sforzo contenuto. Le lezioni del passato recente (la gara con il Pianura, ad esempio) non insegnano nulla, evidentemente, ad una squadra che - così com'è - sembra avvertire l'assoluto bisogno di un'iniezione di energie nuove (almeno un paio di queste opzioni: un portiere sempre credibile, un centrocampista dotato di visione di gioco e piedi morbidi e una punta presente in area). Dietro, intanto, le concorrenti si avvicinano. Troppo. Ecco: il vantaggio accumulato sulla sest’ultima posizione si è quasi esaurito. E diviene necessario svegliarsi. Prima ancora, capirsi dentro. Adesso, servono risposte. Dalla società (la seconda sessione di mercato è ancora aperta) e da Maiuri, innanzi tutto.