sabato 30 gennaio 2010

Gallipoli-Bettarini, operazione glamour

Il mercato di riparazione è una giostra strana. Dove non comandano solo le esigenze, ma le convenienze. E i procuratori. E' un momento febbrile che, al di là delle espressioni puramente linguistiche, difficilmente riesce a riparare. E che difficilmente scandisce trattative di spessore assoluto, ma di ordinaria amministrazione. Talvolta, è persino uno spazio aperto al folklore e al glamour, oppure un tributo alle volontà mediatiche di chi gravita attorno al calcio di casa nostra. L'accordo di Stefano Bettarini con il Gallipoli, difensore di discreto e ormai lontano passato, ultimamente transitato per salotti telesivi e trasmissioni di culto, sembra proprio un'operazione di etichetta, più che di sostanza. E lascia, onestamente, perplessi quanti si occupano di pallone. Quello vero. Sì, sembra un'operazione un po' fuori dagli schemi, un po' stravagante. In un momento di grande difficoltà (anche e soprattutto economica) della società. Che, immaginiamo, dovrà pure soddisfare le pretese del giocatore ritrovato (ce lo auguriamo, almeno). Ricorrendo, magari (e non ci meraviglieremmo) a uno o più sponsor. Anche se non è dato di saperlo, al momento. Intanto, resta la notizia. E lo stupore. A Bettarini, invece, il compito di ribattere alle prime sensazioni: che la definizione della trattativa sia un azzardo inutile.