giovedì 21 gennaio 2010

La nuova scommessa del Bari

Quattro giorni intensi. Prima, di sabato, il Bari scopre di aver sperperato un’altra occasione inenarrabile. Esattamente come nella gara di andata, a Milano, sul campo dell’Inter. Così come, in un’altra occasione, su quello del Milan. Finendo per accontentarsi di quanto raccolto: che non è poco, ci mancherebbe. Poi, di mercoledì, recupera il match della polemica a Genova, guadagnando un pareggio assolutamente interessante su un terreno solitamente avaro per chi arriva da lontano. Passando in vantaggio, in entrambe le situazioni. E facendosi poi raggiungere. Le due prove di buon calcio dell’undici di Ventura rendono, così, altrettanti punti, ma pure elogi universali che si accodano ai precedenti. Ovvero, un’abitudine piacevole per una squadra e per un allenatore gratificato persino da un collega di prestigio come José Mourinho da Setúbal: «Il suo calcio mi piace. Ma necessita di spazi». Spazi che, però, il Bari si sta evidentemente industriando per recuperare. Riuscendo, nel contempo, a dominare le pressioni del tragitto. Mantendendo, cioè, l’aplomb nelle sfide più impervie e la concentrazione quando certe tensioni potrebbero affiorare. Proprio come in casa del Genoa, teatro di una situazione ancora non troppo chiara (il rinvio del match, prima della sosta) e sicuramente mal digerita dall’intero entourage biancorosso. Che, adesso, non può più nascondersi. Ma neanche rischiare di snaturarsi: perché, da ora in avanti, la salvaguardia della propria identità diventa la migliore garanzia possibile in prospettiva futura. La scommessa, ora, è proprio questa.