sabato 15 maggio 2010

Casarano, un terzo posto per ripartire

Troppo ampio il divario da colmare. Troppo largo il disavanzo da combattere. Un girone intero, quello di ritorno, non sempre è sufficiente. Soprattutto se le candidate alla promozione sono il Neapolis e il Pianura, formazioni allestite per vincere. Il Casarano non completa la rincorsa e si ferma al terzo posto: come più o meno previsto già a marzo, peraltro. Anche se la speranza di ottenere qualcosa di più e di meglio, ad un certo punto, si era persino rafforzata. La partenza affaticata è il vizio originale che frena la formazione di Bianchetti e che, infine, la limita. Tutto chiaro, tutto limpido. Non c’è molto da aggiungere: se non che va dato atto alla squadra di aver corretto in corsa il proprio passo, di aver lavorato per conquistare compattezza e funzionalità a campionato già avviato e di aver limato certe problematiche, seppur in ritardo. Risvegliandosi a torneo già abbastanza compromesso, in coincidenza con il recupero (fisico e, talvolta, mentale) di uomini importanti. Al di là del fallimento dell’obiettivo più o meno dichiarato (la famiglia De Masi cercava la seconda promozione di fila, inutile negarlo), conforta però parecchio capire che il progetto di recupero dell’identità perduta e di categorie più prestigiose non si corrompe alle prime difficoltà incontrate sul cammino. Il Casarano ha in mente il ritorno tra i professionisti e dissuaderlo non sarà agevole. Attraverso i playoff (ipotesi, come ogni anno, remota: e, questa volta, ancora di più), oppure nella stagione che si aprirà a luglio. L’organico, del resto, va solo integrato, sostenuto. E non occorre sventrarlo: di fronte alla scarsa qualità diffusa del campionato di serie D (e sarà smpre così, con cinque under obbligatori), è la solidità dell’impianto a pagare. Con un pizzico di fantasia, ovviamente.