lunedì 3 maggio 2010

Andria, due facce e una sconfitta

L’Andria: due facce, una sconfitta. E i playout sono più vicini. Il derby di Taranto prima incoraggia la squadra di Papagni e poi deflagra. La prestazione deraglia per un episodio, cioè il gol di Falconieri, a primo tempo ormai scaduto. Particolare avulso dal contesto, cioè dalle modalità della partita sin lì maturate: ma che incide profondamente sul verdetto finale. Da qui, infatti, comincia una partita diversa. E si invertono gli affanni, le difficoltà. Finisce con il Taranto che si prende il match e la salvezza. E con l’Andria obbligata a vincere l’ultima partita della regular season, che è soprattutto un confronto diretto (con il Ravenna). Due facce, dicevamo: Di Simone e soci approcciano il derby con semplicità e applicazione: sono svegli, reattivi, si conservano alti e riducono gli spazi all’avversario. Palpitando, magari, su un paio di conclusioni che arrivano da lontano, ma limitando un Taranto che, da principio, ci mette un pizzico di convinzione, malgrado le idee siano rare. E che, fondamentalmente, tiene palla, senza però guadagnare spazi. Sfarinandosi abbastanza presto, peraltro. L’Andria, meglio abituato alla sofferenza, è più razionale e blocca sistematicamente le deboli fonti di gioco joniche. Ma il sigillo del vantaggio della squadra del contestatissimo Passiatore è uno squarcio nella mediocrità che resetta tutto: soprattutto perché, ferita e confusa, l’Andria smarrisce l’ordine tattico, slegandosi. Chiamata a dare qualcosa in più, cioè, la gente di Papagni fallisce. I prossimi novanta minuti del campionato diventano, così, decisivi. E non è detto che siano gli ultimi.