mercoledì 10 novembre 2010

Barletta, avanti adagio

Non è ancora il miglior Barletta, ma i punti cominciano a sgorgare, lentamente. Non copiosi, ma sufficientemente puntuali. I pareggi, è chiaro, non guariscono dai mali. E non regalano felicità, né tranquillità. Ma aiutano a governare meglio il momento, le emozioni, le pressioni. In attesa di un’accelerazione più convinta e convincente. I risultati (anche i pareggi, certo) sorreggono poi anche il processo di autostima della squadra. Autostima improvvisamente lievitata. Per esempio, con il Benevento, domenica, la formazione di Sciannimanico ha accettato il confronto contro un avversario più attrezzato. Reggendo. Anzi, sfiorando un successo che non avrebbe stonato. E obbligando i sanniti a fronteggiare qualche insidia sottovalutata. Calcolando tutto, il Barletta ha sbuffato a lungo, ottenendo un risultato che non ratifica una certa supremazia territoriale esercitata per una larga parte del match. L’ultimo posto, chissà, adesso spaventa un po’ meno. E, comunque, oggi questa squadra risponde alle sollecitazioni, reagisce. E, dunque, anche la panca dell’allenatore appare più salda. Puntellata anche dai fatti, oltre che dalle parole spese ultimamente. A proposito, visto che ci siamo: non faticheremmo a credere che pure le mozioni di fiducia ciclicamente presentate dalla società al proprio allenatore abbiano contribuito a fortificare lo spogliatoio nel suo interno.