martedì 2 novembre 2010

La crescita del Francavilla

Non è niente male, il Francavilla che blocca il Casarano delle grandi firme e delle ambizioni forti. Non è male, no. Malgrado le problematiche irrisolte di una società senza più presidente e, forse, senza neanche un futuro chiaro. Nonostante i limiti strutturali denunciati sin qui dal torneo. E al di là delle recenti condizioni di salute della squadra, troppo spesso inerte e disarmata. Non è niente male, no. Almeno per un’ora. Quella necessaria per passare due volte, per farsi consegnare le chiavi del match, per sfiorare il colpo grosso. E’ un Francavilla rapido, astuto, sostanzioso, agile, reattivo. Che si avvicina al risultato di prestigio, ma senza abbracciarlo. Trovando il vantaggio su calcio franco, in maniera assolutamente legittima. E, in avvio di ripresa, il raddoppio che punisce un avversario slegato e che premia la manovra della squadra meno dotata, ma più logica. Il pareggio che fiorisce alla fine racconta piuttosto altre verità: come la differenza di qualità dei due organici e il mutamento improvviso delle condizioni climatiche del match. Ma, onestamente, sembra che la formazione di Logarzo si sia irrobustita. Soprattutto in mezzo al campo, dove Cordisco riesce a tamponare e a rilanciare il gioco. E dove, ovviamente, si creano i presupposti per sfruttare le virtù podistiche dei laterali alti. Tutti d’accordo, allora: questo Francavilla, comparato alle versioni precedenti, appare decisamente in crescita. Problemi societari a parte, adesso si può ragionare.