venerdì 19 novembre 2010

Nardò, piazza in fermento

Rischia davvero parecchio, questa volta. E rimedia in tempo, cogliendo un pareggio che non accontenta a quattro minuti dalla chiusura dei giochi: ma senza strappare consensi. O stoppare l’irritazione della tifoseria che segue la squadra sul neutro di Casarano. Il Nardò, di fatto, fallisce un’altra prova. Rimanendo nel limbo dell’anonimato. Il Grottaglie lo insidia, lo ferisce, lo spaventa. Recriminando, alla fine. La gente di Maiuri pratica lo stesso calcio delle prime giornate: privo di bagliori, devitalizzato di ogni ardore. Inespresso, diciamo così. E i supporters non gradiscono, scandendo chiaramente i propri malumori, che condannano il tecnico. Invitato, ci mancherebbe, a lasciare l’incarico. Soprattutto per non aver saputo iniettare alla squadra brillantezza, cambi di passo, accelerazioni, fantasia: tutte qualità che il pragmatismo del coach, da sempre, non prevede all’interno del copione. Atmosfera nient’affatto semplice: l’ambiente neretino sa essere asfissiante, quando vuole. Anzi, già qualcuno ipotizza un cambio tecnico, in tempi brevi. Mentre sfilano le prime indiscrezioni di mercato: starebbe per arrivare Iennaco, mediano di sostanza già del Brindisi, e dell’Andria. Ma non solo. Di Rito, invece, potrebbe partire: la piazza, da lui, si attendeva molto di più. Cioè una serie D all’altezza dello scorso campionato in Eccellenza. Tutti dettagli che, in sostanza, finiscono per tradire quanti ritenevano il Nardò più competitivo di quello che, in realtà, è.