mercoledì 12 ottobre 2011

Foggia, difetto di entusiasmo

Il campo di casa è sempre il problema in più. Neanche l'affaticato Viareggio riesce a incoraggiare il Foggia, deludente nel risultato (un pareggio) e nella sostanza. Il Foggia che continua a non piacere alla sua gente. Che, soprattutto nella seconda parte del match, patisce una squadra spenta, senza nerbo, priva di accelerazioni, un po' seduta, svogliata. Praticamente impalpabile. E corrosa, analizza il tecnico Bonacina, dal timore di doversi impossessare della partità, cioè dalla paura di vincere. Malattia, questa, peraltro pure plausibile per un organico molto giovane che, evidentemente sta vivendo una fase assai travagliata della propria maturazione. E, dunque, motivo assai valido per abituarsi ad un rendimento incerto. Eppure, la tifoseria sembra progressivamente allontanarsi, sotto il profilo emotivo, dal Foggia: sempre di più. Non a caso il presidente, proprio prima dell'ultima fatica in campionato, aveva caldeggiato un avvicinamento, non solo formale, tra il pubblico e i protagonisti del campo. La proposta, però, sembra essere passata veloce, senza lasciare grandi tracce di sè. Scarsamente assistita dal gioco prodotto, ovviamente. Ma mal surrogata da un difetto di entusiasmo popolare. Andato via con Zeman, probabilmente. O consumatosi nel progetto societario, creduto diverso, cioè suntuoso. E, invece, intriso di sano realismo. Il realismo che, alla gente, fa paura. E che neppure l'amarcord della scorsa stagione è riuscito a puntellare.