giovedì 20 ottobre 2011

Stringara rincuora il Foggia

Fuori va sempre bene. Anche a Monza, nel turno infrasettimanale della settimana scorsa. Ma, in casa, il Foggia si accartoccia su se stesso, con una continuità imbarazzante. Sprecata anche l'ultima occasione, quella di domenica: allo Zaccheria s'impone anche la Reggiana, senza troppo dannarsi. Limitandosi, cioè, a controllare un avversario indigente e irritante e a governare il vantaggio acquisito, sino al raggiungimento della sicurezza (finisce due a zero). Ginestra e soci si assentano, sugli spalti si mescolano frustrazione, malanimo e aggressività. La contestazione è vigorosa: determinante, in casi come questo, per le sorti della guida tecnica. La società non perde tempo e defenestra Bonacina: soluzione scontata. E, in poco più di ventiquattr'ore, assume il secondo condottiero della stagione, un motivato Stringara («questo Foggia è forte», si lascia scappare: assumendosi tutte le responsabilità, da sùbito). Casillo, così, risponde operativamente alle accuse ricevute personalmente (qualcuno, però, giura che sia successo anche dell'altro) dalla frangia più calda della tifoseria. Non vorremmo, però, che il presidente cominci a stancarsi. Certi interventi del recentissimo passato suffragherebbero, del resto, questa ipotesi. E poi, al patron, il disamoramento della gente verso il Foggia non è passato inosservato. Sarebbe, questo sì, un guaio grosso. Che il Foggia e Foggia, ora, non possono permettersi.