martedì 11 ottobre 2011

Grottaglie, svolta cercasi

Il Grottaglie esita. E non avremmo potuto attenderci di meglio, con le premesse che sappiamo. Marrone e Pizzonia, certo, alla fine sono riusciti a mettere su una squadra: capace di galleggiare in attesa degli eventi. Affidando le maglie a diversi volti già conosciuti: gente attirata con promesse, affetto e lusinghe, ma probabilmente non abbastanza temprata da garantire con certezza la salvezza. La classifica, oggi, dopo un mese e mezzo di campo, è quella che è: zoppicante, seppure ancora non drammatica. Cinque punti sono esattamente quelli ci saremmo aspettati, al culmine dell'ottimismo. Maturati con fatica, anche a fronte di sventure vistose (il sette a due rimediato a Caserta, per esempio) e di tredici reti già incassate (peggior difesa del girone, dopo quella del Real Nocera). Anche di fronte al Nardò, domenica, l'Ars et Labor ha denunciato i limiti noti: pure in fase di possesso. E sotto il punto di vista del carattere. Pochi argomenti e zero a zero scontato: anche per la cattiva giornata attraversata anche dall'avversario, raccontano le cronache. Parallelamente, si evolve lentamente la questione legata all'avvicendamento della società: Ciracì conferma di voler lasciare, ma le trattative (sotto traccia) non decollano ancora. L'alone di incertezza si allarga e, evidentemente, questi sono momenti in cui l'ambiente (esterno ed interno) si deprime ancora di più. Facile dedurre che, a questo punto, una svolta (una qualsiasi) è improcastinabile. Proprio per rassodare il profilo psicologico di squadra e tifoseria. Per tutto il resto, invece, sarà necessario attendere dicembre e la nuova sessione di mercato. Non se ne può fare a meno.