giovedì 29 aprile 2010

Fasano, è finita

La caduta di Ischia seppellisce le speranze deboli del Fasano. Quelle speranze che la formazione affidata a Geretto aveva sorprendentemente recuperato a campionato abbondantemente sciupato, proprio sul filo del fotofinish. Finestra chiusa: anche se salvare la serie D è ancora tecnicamente possibile. Ma anche oggettivamente impensabile. La retrocessione diventa così il frutto amaro di una stagione nata marcia, nel segno della fragilità della struttura societaria che ha minato il progetto di riqualificazione dell’organico: anche e soprattutto a gennaio, in epoca di possibili riparazioni. Eppure, ancora una volta, non va sottaciuta una verità: il Fasano tenero e sprovveduto, cioè, non è mai scomparso di fronte all’altrui superiorità. Perdendo, certo, ma mai soccombendo. Cedendo, spesso, di misura. Ma senza mai affogare. Particolare, questo, che forse finisce con l’accrescere l’amarezza: magari, sarebbe bastato il giusto, per rimediare in corsa: e non troppo di più. Ma i limiti, alla fine, si pagano. Tutti. E a prezzi d’inflazione. Uno su tutti, come suggeriva domenica pomeriggio Leo Vinci, diesse amareggiato: la squadra, anche ad Ischia, ha confermato di perdersi nelle partite importanti, nelle situazioni decisive. Anche per questo, l’Eccellenza non è più disposta ad attendere.