lunedì 26 aprile 2010

Noicattaro, ultima chiamata: sciupata

Il Noicattaro è teoricamente coraggioso: e a Monopoli spende un 3-4-1-2 interessante. Apparire, però, non significa essere: come sempre. Di contro, la versione della squadra di Chiricallo è ugualmente offensiva (4-2-3-1): anche nei fatti, tuttavia. Perché è sua l’iniziativa. Ed è sua la costruzione della partita. La gente di Trillini accetta (ma, soprattutto, subisce) il confronto aperto: non mostrando spessore in fase di possesso. Mentre, invece, almeno per un tempo, l’avversario è più incisivo, più dinamico, più reattivo. Il Noicattaro galleggia nell’attesa, pensando (oppure obbligato a pensare) alla salvaguardia dell’incolumità, senza industriarsi sul come trattenere il pallone. Il vantaggio monopolitano siglato da Mastrolilli, ai limiti dell’intervallo, sancisce la supremazia territoriale e comportamentale dei padroni di casa. Che, in verità, tornano sul campo un po’ più imballati. Incassando in apertura di ripresa il pareggio, cioè appena calca l’erba l’artiglieria pesante di De Lorenzo, alla seconda marcatura in sette giorni. Adesso, il Noicattaro prova a rafforzare la sua presenza in campo e, per un po’ (ma solo un po’) ci riesce. Difetta, però, il vizio di insistere. O di accelerare. Anche questa volta, Zotti e compagni si adagiano sui propri limiti e si fanno bastare quello che non serve. Arriverà la punizione finale: il Monopoli, del resto, nell’ultimo spicchio di match ritrova densità e profondità. Quindi il gol del successo (ancora Mastrolilli) e la salvezza quasi aritmetica. Due a uno e playout ormai inevitabili, oggettivamente, per il Noicattaro: ma, probabilmente, è giusto così. Una squadra che diluisce le ultime speranze nella rinuncia o che si accontenta di assistere non può aspirare a niente di più o di meglio. Ma solo consegnarsi ai playout, continuando a sperare: che gli altri, ad esempio, arrivino alla lotteria finale indecisi e confusi. E, magari, con una classifica peggiore.