domenica 18 aprile 2010

Il Lecce e il minimo garantito

Detto tra noi, il Lecce potrebbe quasi blindare il suo campionato. E salutare la B, con gli onori del caso. Due gol al Brescia sembrano indicare la strada e polverizzare le residue speranze altrui. E, invece, il Brescia non si abbandona alla rassegnazione e, in silenzio, rimedia. Rischiando pure di ribaltare lo score. Il pareggio che emerge stride con la plusvalenza dell’attività della squadra di De Canio, ma non può scandalizzare. E’ parte del gioco, è parte di questo campionato che non conosce espressioni di livello assoluto. Il coach accetta il verdetto, digrignando un po’ i denti: ma sa che un altro gradino verso la serie A è scalato. Intuendo perfettamente che il Lecce sembra, più o meno incosciamente, aver assimilato il concetto del minimo garantito. Un passo alla volta, del resto, pare sufficiente ad accarezzare sempre più concretamente il progetto di risalita. Proprio perché non c’è nessuno che sappia approfittare delle distrazioni della capolista. Concetto che, in altre occasioni, avrebbe potuto compromettere l’intero torneo. E che, invece, questa volta sta lautamente pagando. Esatto, è il momento del Lecce. Sfrutta il vento che soffia alle spalle: calcolando i rischi. E, intanto, un’altra settimana scivola via.