venerdì 16 aprile 2010

Il Taranto e la stampa scomoda

«L’Associazione della Stampa Puglia condanna lo stucchevole tentativo messo in atto dalla società Taranto Sport di scaricare sui giornalisti che seguono le vicende della squadra di calcio, i risultati deludenti della stessa, lontani da quelli promessi alla città e ai tifosi. I colleghi che seguono i campionati della Taranto Sport lo fanno e lo continueranno a fare in totale libertà, con trasparenza, stile e limpidità, nel più totale rispetto dei lettori». Il comunicato del sindacato dei giornalisti di questa terra di pallone e polemiche è schietto, genuino. E ruvido quanto basta. Sintetizza quello che accade attorno ad un momento storico uguale a tanti altri, in riva a Mar Piccolo. Ma, finalmente, qualcuno che deve assume una posizione: netta. Inequivocabile. Non è mai troppo tardi. «Non spetta alla società Taranto Sport - continua l'Assostampa - scegliersi i giornalisti, non spetta alla società Taranto Sport impartire lezioni di giornalismo». Appunto. E, infine, «l’Associazione della Stampa di Puglia condanna lo spregevole e inquietante tentativo compiuto dalla Taranto Sport di additare alla tifoseria i giornalisti scomodi e segnala tale comportamento alle autorità e agli organismi competenti». Segno dei tempi: che non cambiano. E che transitano invano: da un Richelieu sdoganatosi altrove a un imperatore delle auto.