lunedì 20 dicembre 2010

Bari, un punto di orgoglio

Il tempo passa, ma non per il Bari. Che non recupera pezzi. Anzi, sistematicamente ne perde altri. E ogni giorno è più difficile del precedente. Oggettivamente impossibile analizzare il suo cammino, il suo ruolo, le sue prospettive. Perché, da due mesi, si ritrova ad affrontare il torneo con le riserve e, sempre più spesso, con le riserve delle riserve. Gente che, la passata stagione, faceva panchina: in C2. Due nomi per tutti: Rana e Strambelli. Ventura, un po’ per pararsi dalle accuse dei critici e un po’ perché è tutto maledettamente vero, chiede all’ambiente di pazientare. Ovvero, di attendere che l’infermeria si svuoti. Il modulo, per una volta, non c’entra. E non c’entra neppure il profilo psicologico: senza dieci potenziali titolari, fare risultato diventa impensabile. I due soli pareggi nelle ultime nove uscite spiegano il momento. Ma il punto rimediato di fronte all’ambizioso Palermo, proprio ieri al San Nicola, spiega pure come il Bari affronti con coraggio e orgoglio il momento storico. E quanto sia disposto a lottare, sino in fondo. Chiaro, il gap si sta facendo sufficientemente pesante: anche se, lì davanti, non è che corrano tutti. Eppure, il pericolo di sentirsi presto tagliati dalla battaglia, teoricamente, esiste: soprattutto se il coach non recupererà almeno qualche altra pedina (Barreto, per esempio, è appena rientrato). Qualche pedina che, oltre tutto, aiuti chi è rimasto (Almirón e Alvarez, per esempio) a superare il cattivo stato di forma personale. La sosta, peraltro, accorre in soccorso: anche se sarà meglio abituarsi all’idea che, probabilmente, niente più sarà come prima. Cioè, come agli albori della stagione. Anche ad organico pienamente recuperato: perché il girone di ritorno sarà, a tutti gli effetti, un altro campionato. Ventura, tuttavia, merita ancora comprensione. E rispetto. Al di là delle considerazioni che possono apparire di convenienza. Un cambio di panca, invocato più o meno sommessamente dalle retrovie, non aveva e continuerebbe a non avere senso. Innanzi tutto adesso. E non otterrebbe riscontri tangibili. E poi, ripetiamo, il Bari non ci sembra rassegnato. Ma, al contrario, corpo unico e solidale. Sono queste, al momento, le uniche garanzie. Alle quali Matarrese potrà aggiungere qualcosa di suo, alla riapertura ufficiale del mercato. E’ ora di operare: con rapidità e intelligenza.