giovedì 16 dicembre 2010

Casarano, nel motore un Galetti in più

Ad un certo punto, l’insostenibilità di un campionato ancora troppo anonimo per solleticare le attese della gente avevano scritto il verdetto, che si trascinava nelle intenzioni della società da almeno un mese, pur senza sbocciare. Risultato: esonero di Toma e Casarano libero di scegliersi un nuovo condottiero. Cioè Massimo Silva: uno che, in Puglia, ha lasciato buoni ricordi. A Brindisi, come a Taranto. L’approccio al torneo del tecnico pavese, soltanto mercoledì passato, aveva soddisfatto. E condotto ai tre punti. La seconda puntata dell’avventura personale, l’ultima domenica, riservava però un tragitto più duro: il match di Arzano, in casa dei primi della classe. Risultato: sconfitta da choc, tre a zero. In fondo alla quale il nuovo tecnico rintracciava le motivazioni per non abbattersi. Ovvero, rinnegando assai poco la prestazione e professando fiducia. Fiducia che parte dalla sicurezza di raggiungere, anche abbastanza presto, quell’equilibrio tattico che Toma non aveva mai raggiunto. Pagando, per questo, in prima persona. Dettagli ai quali, magari, la tifoseria non baderà eccessivamente: del resto, contano i fatti. E i fatti sono quelli che sono: a certe condizioni, sperare nella promozione è oggettivamente presuntuoso. Nonostante il girone non possieda una forza largamente superiore alle altre e malgrado i cinque punti di disavanzo dalla vetta siano un gap ampiamente azzerabile, da qui sino a maggio. Per non sbagliare, tuttavia, la Virtus si è dotata di un altro artigliere: di peso e lunga navigazione. L’argentino Galetti, trentasette anni e poche partite nell’arco degli ultimi dodici mesi, assicurerebbe una manciata di gol in più. Il suo ingaggio, tra l’altro, potrebbe sembrare una bocciatura nei confronti di Da Silva, brasiliano che, a tutt'oggi, ha realizzato poco. Ma, in realtà, i due dovrebbero (potrebbero) tranquillamente coesistere: perché il primo ama gestire l’area di rigore avversaria e il secondo girare attorno ad un punto di riferimento. Ad ogni modo, però, il club confessa di credere ancora nell’obiettivo dichiarato, raddoppiando gli sforzi. Inutili, peraltro, se non verrà risolto il problema fondamentale: quello della fase di non possesso. In cui un centrocampo dichiaratamente propositivo fatica ad arginare. Silva, tuttavia, è tatticamente più accorto di Toma: e crediamo che, ormai, abbia capito dove albergano le insidie. Anche per questo, è doveroso concedergli un po’ di tempo per lavorare attorno a questo Casarano. E, comunque: se cambio sulla panca doveva essere, è bene che la pagina sia stata girata adesso, prima della sosta invernale, a metà del cammino.