mercoledì 8 dicembre 2010

Nardò, ora test più veri

Tra una contestazione ed un’altra, il Nardò si riversa a ridosso del quartiere playoff. Merito - anche - del successo (quasi scontato, argomenterebbero i più maligni) di Ostuni. E di una prestazione asciutta, efficace. In cui convivono applicazione e gestione del risultato. La gente di Maiuri si dota di fluidità, sin dall’avvio. La manovra è rapida, motivata da un dinamismo che si fa apprezzare: e, considerate le prestazioni recenti, è un segnale positivo. La resistenza dell’Ostuni, chiaro, non è granitica: tanto che il vantaggio piove prima che scocchi il primo quarto d’ora di gioco. Altreattanto ovvio che il match, per il Nardò, si semplifica immediatamente. E, anzi, l’incapacità di raddoppiare velocemente e di archiviare la partita prima del tempo finisce con il diventare un difetto. E, ma solo teoricamente, un pericolo. In realtà, però, il Nardò non smarrisce mai l’iniziativa, legittimando il vantaggio acquisito e coprendo il campo con maggiore densità. Peculiarità che permettono alla formazione salentina di arrivare sino in fondo, limitando i rischi. Prima del due a zero, score definitivo. Siglato, per la cronaca, da un nuovo arrivo, Maiella: uno che, di solito, sa essere decisivo. Ma il campionato pretende altro. E non tutti sono l’Ostuni. Pensiero finale: preferiamo attendere altri test, per valutare il rinnovato Nardò che – si dice - si rafforzerà ancora (a proprosito, così come Maiella, anche Iennaco è partito dalla panchina, entrando nella ripresa). Altri test e altri contesti. Più probanti.