venerdì 23 settembre 2011

Foggia, pagina girata

Il giovane Foggia di Bonacina non è il giovane Foggia di Zeman. Meno spettacolare, ma anche meno sprovveduto. Meno temerario, meno imprevedibile. Rischia meno e, probabilmente, anche meno spaventa. Un altro Foggia, ecco: meno appariscente, nel bene e nel male. E meglio mimetizzato nelle pieghe del torneo in cui si è infilato con riverenza, coraggio e tatto: ripromettendosi di crescere, in silenzio. Va incontro alla solidificazione, il Foggia, ma senza eccessi. L'avvio del cammino (sconfitta interna con il Benevento, una delle big della terza serie) avrebbe scoraggiato molti. Invece, poi, sono piovuti due pareggi, di fila. Entrambi ottenuti altrove: Vercelli e Pisa. E non senza meriti. Ma con un atteggiamento grintoso e positivo, malgrado un po' di cose da limare (necessita miglior risolutezza negli ultimi sedici metri, innanzi tutto). No, non è il Foggia dei sogni. E non è un giovane Foggia d'assalto, cioè il Foggia di Zeman. La pagina è girata, definitivamente. Davanti, solo il traguardo della tranquillità: l'unico possibile, in questo momento. Poi, se imparerà a galleggiare, questa squadra potrà migliorare: anche gli obiettivi. Scrollandosi il peso più fastidioso, disarcionando il pericolo più subdolo: quello dei paragoni. E del passato recente.