lunedì 26 settembre 2011

Martina, incidente di percorso

Incidente di percorso. Come la tifoseria si augura, evidentemente. Che va inserito in preventivo. Incidente senza conseguenze irreparabili, intanto. Timbrato dalle modalità con cui si evolve il match. Primo pareggio in casa, che un po' sgonfia gli entusiasmi. Zero a zero vagamente scialbo: che il Martina incarta, accontentandosi. E guardando ad occasioni migliori. In cui, magari, l'avversario accetterà il discorso. Comincia male: la Viribus si organizza strenuamente a difesa del risultato minimo, irretisce la manovra della gente di Bitetto, spezza sapientemente ritmo e fraseggi e blocca le corsie coperte da De Tommaso e Portosi. Il Martina non si esprime come altre volte: del resto, assente per un malanno Irace, la coppia mediana (Fiorentino più Selvaggio) non garantisce rifornimenti ed ispirazione. Chiesa, utilizzato da principio come seconda punta, ripiegare a metà della prima frazione di gioco e qualcosa comincia a vedersi: l'argentino può, così, suggerire e infilarsi con più efficacia. Il 4-2-3-1 sembra, in pratica, più convincente: il gol, però, non arriva. Neppure più tardi, malgrado l'ingresso dell'artigliere più titolato, Pignalosa, a cui il coach chiede almeno mezz'ora. Il nuovo modulo (4-4-2) porta. però, Chiesa sulla fascia di sinistra, lontano dalla zona in cui si decide il destino della partita, e il problema si ripropone. Il Martina non crea e non si passa. La Viribus, poi, non cede: nè tatticamente, nè psicologicamente. E, anzi, finisce per recriminare: perchè l'occasione più importante è proprio dei vesuviani, profeti di un calcio scomodo e scorbutico. Al quale, tuttavia, sarà bene abituarsi: sono situazioni, queste, che si riproporranno. E' garantito.