venerdì 10 ottobre 2008

Foggia, il problema Salgado

Intanto, il Foggia comincia a ottenere risultati anche oltre confine (a Pistoia cola il primo punto, sepur con dichiarata difficoltà). Ed è una notizia lieta. In proiezione di un derby particolare, come quello previsto dopodomani contro il Gallipoli, in casa, il dato è una garanzia di tranquillità in più. Allo Zaccheria, peraltro, il Foggia non ha mai fallito, sin qui. Così come è vero che, lontano dal proprio terreno, la squadra di Giannini ha sempre convinto. Comunque vada, dunque, è una sfida da soffrire e vivere. Non sappiamo, però, in quali condizioni nervose: c’è, infatti, ancora qualcosa che non quadra, nello spogliatoio del Foggia. E ci tocca tornare su Salgado, ormai inviso al tecnico Novelli. E viceversa. L'attaccante, a Pistoia, si è accomodato in tribuna, senza gradire. E la querelle si è protratta nel corso della settimana. Al di là delle frasi di circostanza (ma neanche tanto, poi, se il diesse Fusco dice che il ragazzo dovrà recuperare gli stimoli), i segnali continuano a essere preoccupanti. E, forse, avremmo dovuto pure aspettarcelo: Il prologo, in estate, non fu incoraggiante: Salgado, in Capitanata, non voleva restare. Poi, fu convinto: evidentemente, non troppo, però. Il cileno, del resto, avrebbe dovuto essere (potrebbe essere) per la squadra un valore aggiunto. Ma non a queste condizioni. E non con queste premesse. Anche perché, sul campo, il valore aggiunto non è mai emerso. Sin qui, almeno. In settimana si è consumato una sorta di confronto. Ed è proprio dagli esiti effettivi di questo confronto che passa una parte della serenità necessaria al Foggia per affrontare il resto della stagione. L’augurio è che gli attriti siano stati distrutti. Altrimenti, sarà meglio dividere le strade dei contendenti, al più presto. Adottando, cioè, la stessa soluzione che ipotizzammo a fine estate.