sabato 25 ottobre 2008

Gallipoli, nessun dubbio

Spigolando tra tabellini e classifica, l’evidenza dei numeri lascerebbe pensare che il Gallipoli, da due giornate a questa parte, abbia sperperato una parte di credibilità e allentato la tensione. Cioè allontanato un sogno troppo grande. O chiarito il suo vero spessore all’interno del torneo. Un punto guadagnato in centottanta minuti (sconfitta a Foggia e pari interno contro l’Arezzo capolista) potrebbero, anzi, aver eliminato qualche prurito. Niente affatto, invece. L’ambiente sembra essersi ancora più convinto che la cittadinanza nell’aristocrazia della terza serie è assolutamente legittima, insindacabile. E proprio lo scontro contro i toscani ha rafforzato il concetto, in virtù di una prestazione che non ha creato complessi di inferiorità. Di più: rovistando tra i commenti e le reazioni, sembra che la gente, la squadra e il suo presidente abbiano assorbito con dignità e stile alle prime vere difficoltà di percorso. Scongiurando il pericolo di qualsiasi polemica, annacquando la delusione con l’orgoglio e la consapevolezza di poter continuare a credere in un progetto che non merita di deprezzarsi. Fortificando l’animo, che poi è il modo migliore per ripartire. E ripartire bene: già da questo pomeriggio, sull’infuocato terreno del Pescara. I risultati, del resto, si costruiscono sul campo. E, sempre più spesso, fuori dal campo.