giovedì 18 dicembre 2008

Grottaglie, un pareggio per sperare

Il Grottaglie, adesso, cerca di capire quanto possano essere convenienti i pareggi. L’ultimo, contabilizato a domicilio di fronte al Bitonto, non può legittimamente soddisfare: né sotto il profilo psicologico, né dal punto di vista della produzione squisitamente calcistica. Ma alimenta ugualmente la classifica. Rilanciando le nostalgie: un punto per ciascun infortunio interno sofferto sin qui offrirebbe alla squadra di Orlando una collocazione diversa. Ma tant’è. Intanto, terreno infangato a parte, domenica D’Amblè e compagni hanno incontrato (e non superato) troppe difficoltà, in fase di possesso. E ritrovandosi spesso schiacciati in una zona di campo da dove è impossibile arrecare fastidio. Merito dell’avversario, evidentemente: ma non esclusivamente. Del resto il Grottaglie, deve cominciare a costruirsi la salvezza soprattutto in casa propria. Dove, ovviamente, è consigliabile raddoppiare le virtù agonistiche e applicarsi con scientifica cattiveria. Caratteristiche che, peraltro, non fanno parte del dna della squadra. Allora, il tecnico deve (giustamente) inventarsi altri punti fondamentali da cui ripartire e da cui, soprattutto, edificare la speranza. E parlare di un atteggiamento difensivo più consapevole. E del conforto numerico di un solo gol subito nelle tre ultime partite, cioè in quelle legate alla propria gestione. Un solo gol, quello di Torre del Greco, oltre tutto viziato da una scorrettezza (mani di Tortora). Orlando, effettivamente, non sbaglia. E la lievitazione del comportamento, nelle retrovie, va sottolineato. Anche se, da sola, questa qualità ritrovata non può bastare. Ma, se è vero che la fiducia in se stessi porta risultati, ben vengano queste considerazioni. Il rinsavimento non può avvenire che gradualmente. E il tempo per riparare i guasti , fortunatamente, c’è ancora.