mercoledì 10 dicembre 2008

Lecce, è il momento di osare

Certe volte, la Juve è una squadra normale. Proprio come domenica passata. Ma che può arricchirsi dell'ispirazione di un singolo che si eleva: Giovinco, per esempio. Il Lecce, però, è uno sparring partner che può cadere nella distrazione. Oppure, fidarsi di chi non deve. Allentare la concentrazione, abbassare i ritmi. E pensare di aver recuperato un pareggio: che, talvolta, non è poi una cattiva dote. La sconfitta, tuttavia, è uno schiaffo per la gente di Beretta: illusa e disillusa in pochi minuti. Uno schiaffo che brucia. E che, comunque, non complica troppo la classifica. Anche se il presente è meno attraente del recente passato. Il Lecce, però, non è più quello che ha inaugurato il torneo. Si assenta un po' di più. E un po' di più, inevitabilmente, concede. Troppo spesso, deve rincorrere il risultato: e non sempre ci riesce. Facile capire che, a questo punto, cautelarsi e attendere non può pagare sempre. In certe situazioni, occorre anche aggredire, osare. Il Lecce che si difendeva e resisteva si è un po' perso. E, allora, urge un collettivo che sappia anche imporre le proprie idee. E prevenire il pericolo. Non è troppo tardi per cominciare. Ma, ora, serve una mentalità più aperta. E un atteggiamento che sappia modellarsi alle esigenze.