domenica 14 dicembre 2008

Lecce, si ricomincia

In campo c'è il Napoli. Forse la realtà più eccitante del campionato più ruvido d'Europa. Ma c'è solo il Napoli. Nel senso che il Lecce, al San Paolo, partecipa: ma nella ripresa è come se se non ci fosse. Soccombendo: questa volta per tre a zero. Senza potersi troppo lamentare. Più o meno come a Genova, quindici giorni addietro. O come sull'erba di casa, contro la Roma. La gente di Beretta comincia ad assentarsi troppo spesso: e le conseguenze si materializzano brutalmente sulla classifica. Perdere, è ovvio, si può. E, talvolta, si deve. Perdere senza ribellarsi troppo, però, fa male. Soprattutto se accade spesso. La partenza convinta è già bruciata. La dote (i punti e la credibilità) guadagnata nella prima fase del torneo è già spesa. Adesso il Lecce si è totalmente immerso in un altro contesto. Il suo contesto. Un contesto di sudore acido e fatica muta. Adesso sarà battaglia dura, timori e ansie. Ritrova il palcoscenico antico della lotta per non affondare. Da qui in poi, dovrà agitare il coltello affilato. E rispolverare le vecchie abitudini. Si ricomincia.