venerdì 12 dicembre 2008

Taranto, cinque giorni di stand by

Oggi è il giorno. Forse. Il giorno in cui il Taranto si doterà di un nuovo allenatore. E sì, perchè Dellisanti, domenica sera, è stato spazzato via dall'ansia del rinnovamento o da certi giochi sotterranei e intestinali, o magari da qualche altra motivazione che ci sfugge. Che i risultati e un certo scollamento all'interno della squadra hanno finito per ipervalutare. Oggi, forse, è il giorno. Di Paolo Di Canio, sempre che si convinca a barattare il sogno inglese con la dura realtà dei due Mari, o di qualcun altro. Nel frattempo, la squadra fa da sola, sotto lo sguardo attento di Gianfranco Degli Schiavi. E sì, perchè in questi giorni il presidente Blasi ha lavorato in Grecia. Perchè il vicepresidente Selvaggi ha sbrigato impegni propri in Germania. E perchè lo stesso Di Canio ha cercato contatti oltre Manica. E perchè il direttore generale (ancora in carica?) Galigani ha navigato chissà dove. Oggi è venerdì, anticamera della domenica, cioè di un nuovo impegno di campionato. E il Taranto, mentre scriviamo, non possiede ancora un coach. Il sospetto è che, nel mare magno dell'incertezza, al di là dei torti e delle ragioni di ciascuno, il club abbia sbagliato anche la tempistica di un avvicendamento consumato a metà.

La cronologia dei fatti, a giornata in corsa, allontana l'ipotesi-Di Canio, sufficientemente suggestiva e, proprio per questo, difficilmente realizzabile. E, secondo alcune indiscrezioni, avvicina la soluzione-Selvaggi: cioè, un'alternativa che non sorprende. Come previsto da questo blog esattamente sette giorni fa.