martedì 12 ottobre 2010

Florimbj e il Brindisi divorziano

La soluzione, molto spesso, è più semplice di quanto si possa intuire: si chiama esonero. Il Brindisi esautora Florimbj, il tecnico del suo prezioso avvio di campionato. Due sconfitte (la prima a Matera e la seconda in casa, sette giorni più tardi, cioè domenica scorsa, di fronte all’ambizioso Neapolis) fanno una prova di colpevolezza. Suffragata, certo, da un calcio più dimesso: almeno, per quello che la formazione adriatica aveva lasciato vedere sin qui. E da un calo di tensione che non faticheremmo a definire limpido. Deleterio per il morale della piazza e per le esigenze di classifica (leadership persa, adesso si insegue). Tuttavia, dentro la decisione del presidente Galigani (peraltro legatissimo a Florimbj, da tempo) ci sarebbe dell’altro: le cattive relazioni tra l’allenatore e qualche elemento del gruppo e, soprattutto, la norma degli under. Che, in C, non vanno schierati obbligatoriamente. Ma che, una volta utilizzati, portano denaro nelle casse della società. Norma che Florimbj avrebbe dribblato, cercando compattezza nell’esperienza. Vero o falso, il club possiede le proprie esigenze. E, di questi tempi, con i conti non si scherza. Oltre tutto, da questo punto di vista, Galigani non transige. Neppure con gli amici stretti. Del resto, il business riconosce soltanto le proprie regole di comportamento. Scavando, però, dietro l’angolo dell’esonero potremmo trovare anche qualcos’altro. Ad esempio: un organico sopravvalutato dai primi risultati felici. E che, forse, ha ammaliato l’ambiente, depistandolo. Solo un’ipotesi, ovvio. Che, intanto, conserviamo volentieri.