mercoledì 13 ottobre 2010

Francavilla, successo senza sorrisi

Non basta vincere, per essere felici. Il Francavilla piega a casa propria l’Angri, che rimane una concorrente diretta nel capitolo-salvezza: decide Piovan, dal dischetto, in fondo ai novanta minuti. Anzi, lo score è sufficientemente onesto: e spiega, se non altro, la volontà di resistere alle intemperie di un torneo sùbito sgorbutico. Ma le nuvole dei dubbi si riaddensano immediatamente, a partita appena finita. Patron Distante, infatti, decide: basta così. I contributi delle sponsorizzazioni sono già terminati. Consumati dalla spesa estiva e dal primo mese e mezzo di calcio giocato. E il presidente non può permettersi ulteriori investimenti. Difettano (continuano a difettare) altri contributi. E l’aiuto di quanti avrebbero potuto (o dovuto? Qualcuno ha promesso qualcosa?) sostenere, anche dall’esterno, il progetto calcistico. E’, questo, tempo di stipendi: e i conti già non tornano. Tanto da rendere inutile, se il disimpegno di Distante dovesse essere confermato nella sostanza dai fatti, la rincorsa affannata ad un organico da presentare per l’avvio della stagione. E, soprattutto, il ripescaggio in serie D, per ottenere il quale proprio il massimo dirigente sembra essersi prodigato. E non poco. Malgrado lo stato di bassa pressione finanziaria abbia, ormai, radici profonde. E sì: perché, a questo punto, un’Eccellenza dignitosa (e meno dispendiosa) avrebbe risolto quello che è diventato un problema serio: salvare il titolo sportivo. O, comunque, il futuro del pallone in città.