venerdì 1 ottobre 2010

Approfondimenti tardivi e polemiche superflue

Meritava di perdere, il Brindisi: sottovoce, qualcuno lo ammette. E, invece, ribalta il risultato poco prima del fotofinish, aggrappandosi su un paio di episodi particolarmente favorevoli. Liberandosi della Vigor Lamezia, avversario temibile, e mantenendo la vetta della classifica. Riprendendosi, molto probabilmente, quanto aveva perso (ingiustamente) contro il Campobasso. E’ il calcio, gente. E, poi, questa è la C2: il cui spessore, quest’anno, è davvero limitato: conseguenza diretta di un’estate di crisi profonda per il pallone nazionale. Ancora leader, dunque: la formazione di Florimbj insiste. E comincia ad avvertire il calore della gente, che sta risvegliandosi. Com’è giusto che sia. E che, peraltro, adesso si ritrova intrappolata nelle polemiche che si stanno accodando al passaggio di consegne societario (Galigani per i Barretta). E nei rivoli delle indiscrezioni che mai hanno abbandonato il nuovo vertice del club, dal giorno del suo insediamento. L’ultimo comunicato societario, del resto, è carico di stizza. E si riconduce ad una recentissima trasmissione sportiva, in cui sono state nuovamente vivisezionate le tappe del mancato accordo tra la famiglia Barretta e una cordata di imprenditori brindisini: tramontata poco prima che Galigani si impossessasse del controllo delle quote azionarie. Episodio che porta a una riflessione. La città, ancora una volta, non manca all’appuntamento con l’autolesionismo, intorbidendo un momento storico che può considerarsi felice, nonostante i problemi sussistano. E che, sia chiaro, non può (e non deve) sviare i discorsi e l’approfondimento di situazioni poco chiare, se ne dovessero emergere. Ma ogni situazione va coltivata al tempo giusto. E va sviscerata non esclusivamente per obbedire ai principi di contrarietà. La stampa brindisina ha avuto il tempo di indagare già in estate. E non l’ha fatto. Se ne ricorda ora: quando, ormai, è tardi. O meglio, quando l’occasione è sfumata. E quando la polemica per la polemica deteriora certi rapporti e avvelena l’ambiente. In un passaggio della stagione, appunto, ammiccante. Anche se molte voci fanno un indizio e qualche indizio rischia di fornire almeno una prova.