lunedì 18 ottobre 2010

Grottaglie, atmosfera strana

Altra trasferta, altra sconfitta. Come se non bastassero le insidie raccolte al D’Amuri, sin dall’avvio del campionato. Il Grottaglie cede anche a Gaeta: anche se, in realtà, il risultato non deve scandalizzare. Per la differente caratura degli organici, innanzi tutto. Il tenore degli investimenti estivi, del resto, scava un solco: quasi sempre. L’Ars et Labor, peraltro, non approccia male la partita. Ma, irrimediabilmente, si perde alle prime difficoltà, cioè immediatamente dopo aver subito la rete dello svantaggio. La panca di Franco Danza, anche per questo, si fa sempre più scomoda. Il tecnico, poi, deve parare qualche polemica cresciuta attorno alla decisione (infrasettimanale) di sistemare ai limiti della squadra De Angelis, Solidoro e Laghezza. Tutta gente che, sussurra qualcuno, sembra aver già consumato il feeling con il suo condottiero, personaggio che sa essere ruvido quanto basta. Di più, non trapela. Resta, però, una squadra già molto preoccupata dalla classifica e abbastanza lacerata nei rapporti. Che deve cominciare seriamente a costruirsi una credibilità in casa, dove solitamente si edifica la salvezza. L’imminente derby con il tenerissimo (e ultimissimo) Ostuni, probabilmente, arriva nel momento più opportuno. O nel periodo storico paradossalmente meno indicato: se, cioè, la prestazione dovesse rivelarsi difettosa. Tanto da aprire uno stato di crisi e di massima agitazione. Letale, per un gruppo che, alla propria tifoseria, sembra aver consegnato un indizio di arrendevolezza e di mancanza di fiducia in se stesso.