mercoledì 12 gennaio 2011

I guai del Brindisi scendono in piazza

I guai del Brindisi scendono anche in piazza. Anzi, nel parco cittadino. Dove si radunano un po’ di fedelissimi e dove accorre anche il capitano della squadra, Taurino. Scene di domenica mattina, quella appena passata. Il difensore conferma le difficoltà del gruppo che rappresenta: gli stipendi sono bloccati. Per una precisa strategia societaria, recita il presidente Galigani: che pretende maggior impegno da un collettivo scivolato nel quartiere malfamato della classifica. Per reale mancanza di liquidi, come pensano giocatori, osservatori e pubblico. La gente, invece, preme. Provando ad accelerare le dimissioni di Galigani. Che, prevediamo, non arriveranno mai. E coinvolgendo il primo cittadino adriatico, Mennitti: disposto a coordinare la concertazione con nuovi soggetti desiderosi di rilevare il titolo (ma ci sono?). In pratica: Galigani consegni simbolicamente le chiavi del club in municipio. Agevolando il rinnovamento. Più semplice da dire che da farsi. Anche se il presidente appare disponibile. Per poi inoltrare un nuovo comunicato stampa in cui le illazioni vengono rispedite ai mittenti. Corredate da controaccuse. Il fatto è che Galigani potrebbe anche farsi da parte, perché no. Ma non senza corrispettivo, come suggerisce la tifoseria. Naturale. Il punto è nodale. E a poco, sembra di capire, servirà quello che, di fatto, è un accerchiamento. Mediatico e fisico. Attorno al quale sta per addensarsi una battaglia focosa. Che solo una transazione commerciale potrà governare: il problema, adesso, è capire qual è il prezzo giusto.