domenica 14 settembre 2008

Francavilla, crollo nel finale

Il Matera è fisicamente forte e tecnicamente armato. E’ agile e potente, assai navigato. E non si preoccupa di randellare, all’occorrenza. Offrendo una sensazione di opulenza. La candidatura alla C è assolutamente autorevole. Di fronte ai lucani (al di là di Albano e Chisena, è consigliabile seguire con attenzione Giroletti, uno che in mezzo al campo si sente), il Francavilla resiste per poco più un’ora, monopolizzando la fase centrale della prima frazione di gioco, all’inseguimento di un pareggio che si configura quando l’impresa sembra dcisamente ardua. La prova, sin lì, è generosa e anche di personalità. La gente di Francioso sa pure creare ed insistere, uscendo alla distanza. Le ingenuità individuali e la sopraggiunta inferiorità nemerica (cartellino rosso per Gallo prima e Morleo dopo) dettano però la disfatta, che è una disfatta innanzi tutto numerica e che non spigea il reale svolgimento del match. Il sette a tre subito in casa è uno score rumoroso e anche doloroso, che può disturbare soprattutto la tifoseria, conprensibilmente abbacchiata. La gara, tuttavia, va letta. Va letta la capacità di reazione. Va letta pure la circolazione della palla, a risultato ancora non compromesso. Sintomi confortanti: anche e soprattutto in previsione della piena disponibilità di Sergi (gol all’esordio), appena acquistato. Mentre Malagnino gioca sin dall’inizio, cominciando ad assorbire gli schemi. E vanno lette, infine, le difficoltà diffuse del pacchetto arretrato, poco convincente nella prima parte e dichiaratamente crollato nell’ultima porzione di gara. Certo, quando ormai non c’era più partita e il dislivello di forze mentali, di energie e di motivazioni si era fatto ampio, troppo ampio. Quando l’intero apparato di squadra si era sfilacciato, devitalizzato. Crollare così, comunque, fa male. E a qualcosa dovrà pur servire.