mercoledì 3 settembre 2008

Stendardo, un difensore per il Lecce

Il primo tempo confortante non basta. Ma è sufficiente un'ingenuità inenarrabile di Diamoutène, difensore troppo spesso disattento e ipervalutato dalla critica. Il Lecce, a Torino, nel match di esordio, crolla. E si fa male: ammaccandosi il morale, innanzi tutto. Scoprendo, con il passare dei minuti e con l'aggravarsi dello score (zero a tre), i suoi limiti atletici, fisici e, forse, anche mentali. E denunciando anche l'ancora non raggiunta affidabilità dell'organico. Che non si spari affrettatamente, però, sulla squadra di Beretta. E che, di contro, non si minimizzino i problemi affiorati in un mese di lavoro. Il Lecce deve maturare, fortificando la propria personalità. Riconoscendo che ogni errore agirà contro il suo stesso progetto. Anche per questo, la società ha provveduto ad ingaggiare, negli ultimi minuti di mercato, Guglielmo Stendardo, ovvero un difensore in più. A questo punto, serviva. Per riparare alcune valutazioni. E per ripartire con più sicurezza.