martedì 30 settembre 2008

Il Gallipoli diverso di Giannini

Il Gallipoli insiste. E attira punti ovunque. In casa e fuori. Si impone anche a Perugia: e non significa molto che gli umbri attraversino un periodo travagliatissimo, chiarito dal deficit accumulato in classifica, malgrado le ambizioni cullate. Gioca, crea e cerca il risultato, sempre e comunque: e i sette punti ottenuti sin qui nei tre match disputati lontano dal campo amico confermano il concetto. Ed è proprio questo il dato più brillante: che, in qualche modo, cancella anche quelle difficoltà incontrate nello scorso torneo dalla formazione allenata prima da Bonetti e poi da Patania, assolutamente disastrosa in trasferta. Anche di fronte agli avversari teoricamente più deboli: tanto da dover rinunciare ai playoff, cioè all’obiettivo minimo stabilito dodici mesi addietro. Sì, adesso sembra definitivamente chiaro: questo Gallipoli è diverso, perché – indipendentemente dalla caratteristiche tecniche e dalle scelte strategiche applicate sul campo - possiede una scorza totalmente diversa. E, al di là di ogni considerazione (ogni campionato è differente dall’altro, qualsiasi squadra si allontana da quella precedente), possiede una mentalità più arcigna, un passo più ferreo, una personalità più spiccata. Ecco, diciamo pure che questo Gallipoli è più squadra. Una squadra che, infine, sembra aver recuperato le qualità balistiche di Di Gennaro, una che stava fastidiosamente mancando nel tabellino dei marcatori. E che potrebbe essersi scrollato l’apatia arrivata in coda ad un’estate passata a progettare un futuro calcisticamente più importante e poi svanito.