sabato 27 settembre 2008

Prisciandaro, credere e combattere

Prisciandaro torna a segnare. Dopo un paio di stagioni un po' così, consumate qua e là: cominciate con l'energia della convinzione ed interrotte di fronte alle incomprensioni. Anzi, naufragate nel vortice del tempo che passa. Per tutti. E, soprattutto, per chi si arrampicava sulle proprie doti fisiche per segnare. Però Prisciandaro, a trentott'anni appena scoccati, non si è ancora rassegnato. E continua a cercare la porta, a tallonare il gol. Questa volta a Casamassima, in Prima categoria. Cioè a casa sua. Domenica passata, all'esordio in campionato, ha archiviato un risultato divenuto poi troppo largo, troppo netto: la seconda delle cinque marcature (a zero) in casa del San Vito dei Normanni porta il suo autografo. Dicono, intanto, che sia felice. E dopo due stagioni un po' così, è molto più di qualcosa. Ogni collocazione, del resto, possiede una sua dimensione: e l'importante è calarsi nella parte. Crederci e combattere. E' calcio anche a Casamassima. Ormai lontano da certe piazze più prestigiose e da certi ingaggi più invitanti: ma la palla rotola anche lì e la porta, nel sottobosco dei dilettanti, è larga sette metri, proprio come in serie B. Come a Cremona. Come altrove. Evidentemente, Prisciandaro ci crede. Combatte e riprende anche a segnare. E a Casamassima già sognano la Promozione.