martedì 23 settembre 2008

Ruisi e il futuro di Pairetto

In D la battaglia non è un episodio, ma una caratteristica. E il ruvido Bitonto sa farsi rispettare. Anche a Matera, in casa di un avversario dotato e anche scorbutico: dove perde, però senza eclissarsi. Giocandosi la gara, sino in fondo. E dove trova gli argomenti per lamentarsi. Della prestazione arbitrale, ad esempio. Coach Ruisi è un coach inferocito, a fine gara. Tanto da dettare frasi forti. Il giudice di gara, il torinese Pairetto, che è anche figlio d’arte, non lo convince. A sentire l’allenatore, anzi, non guadagnerà categorie importanti. Non le merita, non ne possiede le qualità. Senza entrare nel merito della querelle e senza spigolare tra i particolari del match, però, non ne saremmo poi così sicuri. Al di là dell’effettiva affidabilità dell’arbitro piemontese. Ruisi, cioè, è proprio certo che la meritocrazia possieda ancora un peso specifico? Noi no. E non da oggi. Anche nel calcio. Soprattutto in questo calcio.