mercoledì 10 settembre 2008

Quel Distante che conoscevamo

Mino Distante sta perdendo l'entusiasmo. Per motivazioni parallele e contingenti. Era una voce sotto traccia. Una voce che circolava. Sì, il suo Francavilla, appena tornato in D, si era fortificato con qualche elemento di categoria: ma mancava l'acquisto di qualità. Quello che avrebbe potuto migliorare il quoziente di affidabilità e pericolosità. La squadra, nel frattempo, si è classificata al secondo turno di Coppa, eliminando il Fasano. E si è presentata al campionato strappando con merito un punto dignitosissimo, ad Ischia. Dopo aver rischiato di vincere. Anzi, la vittoria non avrebbe neppure scandalizzato nessuno: con il vantaggio numerico, in campo, sarebbero bastate più personalità e maggior convinzione. Parole proprio di Distante, patron passionale e sufficientemente deluso. Che, a fine match, non ha risparmiato critiche pungenti a qualche protagonista del campo. Critiche che hannno preceduto di poche ore un rimescolamento nell'organico: e, allora, via Visciglia, cioè l'arrivo più reclamizzato della campagna di rafforzamento estiva. E dentro Michele Sergi, punta dalle virtù fisiche eccellenti e dall'esperienza ormai consolidata, e Giovanni Malagnino, laterale che ultimamente, a Noicattaro, non ha saputo imporsi, ma che vanta una tecnica di base assolutamente interessante. Innegabilmente, lo spessore della formazione guidata da Francioso, adesso, si alimenta. Ma, soprattutto, la prova del Francavilla sull'isola sembra aver risvegliato dal torpore il presidente: al quale, da sempre, piace vincere. Ecco il Distante che conoscevamo.