giovedì 18 marzo 2010

Manfredonia, un problema in meno

Tenere il confronto, per novanta minuti, non è sufficiente. E non è necessario neppure il pubblico consenso. Soprattutto, se il difetto che sfiora il collettivo travolge il risultato. Se il calo di tensione, più o meno isolato, è quasi sempre decisivo. Se il problema di deconcentrazione, prima o poi, aggredisce la prestazione e produce la sconfitta. Il Manfredonia, dall’inizio della stagione, sembra potere reggere il discorso con chiunque. E, alla fine, cade puntualmente. Traduzione: i playoff sono sempre una minaccia concreta. E la paura è sempre lì, ad inseguire la squadra di Bucaro. Che spreca, una dietro l’altra, tutte le occasioni per ritagliarsi un futuro più tranquillo. Esattamente come domenica passata. In casa di una delle avversarie meno prolifiche del girone, la Vibonese, Marruocco e compagni si lasciano maltrattare (tre a zero), consegnando agli archivi una delle partite peggio gestite del campionato. Unendo alle difficoltà di interpretazione della manovra, anche un preoccupante deficit psicologico, evidente durante e dopo i novanta minuti. Deficit che, talvolta, può condurre alla rassegnazione: un dettaglio che il trainer non ha saputo sottovalutare. Riconsegnando, sùbito dopo la fine del match, il proprio mandato alla società. Intelligente, però, nel valutare la situazione e nel respingere le dimissioni. La decisione, così, finisce per rafforzare la posizione di Bucaro: che, peraltro, continua a godere di ottima stampa e dell’appoggio della gente che tifa. Mettendo la squadra, come si dice e si scrive in casi come questo, di fronte al proprio operato, di fronte alle proprie responsabilità. E privandola di qualsiasi alibi. Quando riprenderà il campionato, all’indomani dell’ultima sosta imposta dal calendario, si riparte per Gela. Sin lì, c’è tempo per rituffarsi nel lavoro quotidiano e per focalizzare alcuni punti essenziali, da cui passa il destino del Manfredonia. Sgravato, se non altro, da un problema: Bucaro, cioè, rimarrà sino alla fine (anzi, il contratto del coach siciliano è stato prolungato anche per il prossimo campionato). La squadra, perciò, si concentri sull’obiettivo. In sette giornate, può accadere molto oppure poco. E la salvezza non è affatto irraggiungibile.