lunedì 1 marzo 2010

Grottaglie, questa volta la porta è salva

Il Grottaglie è quella timidezza di fondo che ne intralcia puntualmente le operazioni d’offesa. E la Casertana, avversario di turno, non possiede troppa intraprendenza: per quarantacinque minuti (i primi), almeno. Anche e soprattutto per questo il calcio ristagna e il campo racconta poco. Perché manca il ritmo, lo spunto, la giocata, il cambio di passo: da una parte e dall’altra. La manovra della formazione di Maiuri sembra persino ordinata, ma è tenera. Troppo tenera. E non incide. Perché sprovvista di identità. Arginarla, perciò, è abbastanza agevole. Peraltro, non sembra un match che può sbloccarsi: anche se, a ripresa partita, i campani – più vivaci e, infine, convinti di poter vincere la sfida - si fanno preferire. Così, infatti, sarà. Anzi, dopo l’intervallo il Grottaglie si inaridisce ancora di più. E appare svuotato. Resta, così, un punto. E, con il punto, la soddisfazione di non aver sofferto, in casa, neanche l’onta del gol. Non accadeva da mesi interi. Ed è, in questo momento, tanta roba. Come tanta roba è il vantaggio accumulato sul Bitonto, cioè sulla soglia della paura. Prendiamola così: anche se gli atteggiamenti dell’Ars et Labor continuano ad allarmare. Sinceramente.