mercoledì 1 settembre 2010

La partenza pessima del Lecce

Il contatto con la realtà della serie A può essere ruvido. E, a volte, doloroso. Soprattutto se l’avversario (il Milan, in questo caso) indovina la gara giusta. E se le difficoltà di percorso (del Lecce) si acuiscono con un atteggiamento timoroso, sin dall’avvio del match. Quattro a zero è uno score duro da digerire, ma sufficientemente obiettivo. Coach De Canio non fugge dalle responsabilità e non fa fatica a puntualizzare che la sua squadra, in partita, non entra mai. Pur evidenziando una verità che, però, può solo allentare la pressione della critica, senza affievolirla: la linea di difesa del Lecce, giovanissima, si scontra con le controindicazioni dell’inesperienza. A San Siro, comunque, non c’è gara: i salentini, inefficaci anche singolarmente, si fanno irretire dal possesso di palla del Milan, affondando troppo presto. Punto e a capo: niente è irreparabile. E poi c’è il mercato, chiuso in queste ore: che fa tornare De Michele e un’altra punta, l’ex cagliaritano Jeda. Artiglieri che si assommano a quelli già contrattualizzati, Corvia e Chevanton. Mercato che, però, non sembra sollevare il morale del pacchetto difensivo: il più sofferente di tutti, domenica scorsa (il solo Rispoli, appena tesserato, basterà?). Dopo la campagna acquisti, tuttavia, tornerà a parlare il lavoro, quello settimanale. L’impressione, adesso, è che il Lecce (la sua prima versione, almeno) dovrà impegnarsi in profondità. E che De Canio dovrà metterci del suo.