giovedì 21 maggio 2009

Andria, il cammino continua

Resistere a Gela (e ad un ambiente erroneamente creduto più ostile) vuol dire playoff. L’Andria difende il vantaggio accumulato sul Cassino e guadagna il diritto di continuare a giocare. E a riconfrontarsi proprio con la formazione siciliana, la più tosta del raggruppamento, Cosenza a parte. Come conferma la classifica finale, del resto. L’ultima fatica della stagione regolare è sufficientemente soffice, malgrado galleggi in un caldo aggressivo. E premia una squadra prudente e una società che ha perseguito fortemente la qualificazione alla seconda fase: costata un discreto investimento economico e tre avvicendamenti di panchina. Qualificazione, peraltro, seriamente osteggiata da un rendimento talvolta irritante (per le modalità di calcio espresso, ancor prima che per i risultati ottenuti, sui quali inficiano le parallele esitazioni altrui) e da cali di tensione assolutamente evitabili. L’Andria, tuttavia, è dentro il club dei quattro. Con rinnovata fiducia in se stesso (lo immaginiamo, almeno) e con la prospettiva di reggersi su un potenziale tecnico tuttora largamente inespresso (lo pensiamo ancora). La nuova avventura, è ovvio, presenta molti rischi. E un avversario già sofferto nel corso del campionato, che oltre tutto ricorda gli spiacevoli incidenti diplomatici che costarono quattro turni di squalifica allo stadio. Di sicuro, però, il traguardo di partenza già raggiunto potrà allentare uno spicchio di pressione. Quella pressione che Cavaliere e compagni hanno più volte dimostrato di non saper digerire, nelle occasioni importanti. E ci piace sospettare che lo sfavore del pronostico, sul campo, possa decongestionare la mente dell’Andria. Che, a questo punto, dispone di un profilo psicologico appena più rilassato. Poco da perdere, tanto da guadagnare. E una settimana di tempo per prepararsi a capire i playoff e l’effetto che fanno.