venerdì 15 maggio 2009

Il primo round di Matarrese

Deturpare la felicità è un reato. E il Bari si affretta a colmare il vuoto che rischia di propagarsi. Meglio ancora: Vincenzo Matarrese spegne il fuoco che potrebbe propagarsi. Muovendosi in prima persona, dialogando, cercando di capire. In una sola parola, risanando le lacerazioni che pulsano. Conte lascia, oppure raddoppia: il problema rischia di dventare serio. Forse perché qualcosa stava incrinando il rapporto tra il tecnico e il responsabile di mercato, Perinetti. Forse perché le filosofie di ciascuno, con il tempo, hanno rischiato (e rischiano ancora?) di non convergere più. E poco importa se, dalle stanze segrete del club, poco sia trapelato, sin qui. Senza travolgere - dettaglio importante - il progetto divenuto, nel frattempo, vincente. E, allora, il presidente interviene. Con tatto, ma pure con decisione. Bypassando il diesse che, in verità, comprende la natura dell’ostacolo e si apparta per un po’: giusto il tempo per lasciar evolvere la situazione. Ma ventilando pure l'ipotesi di abbandonare l'incarico. E la situazione, effettivamente si evolve. Conte, sembra proprio vero, resta. Ed è persino logico, del resto: la Juve avrebbe individuato in Gasperini (o in un altro nome) il sostituto di Ranieri. E la concorrenza dell’Atalanta non è poi così forte: serie A di provincia per serie A di provincia, è normale che il Bari possieda un vantaggio, nel ventaglio delle preferenze. Certo, la Juve potrebbe ripensarci. E, dunque, anche Conte sarà libero di ripensarci: un patto è un patto. Altrimenti, c’è una programmazione da proseguire e rifinire: sulle sponde dell’Adriatico. Dove il trainer ha saputo (e potuto) lavorare con profitto. E dove, soprattutto, sa di potersi sorreggere su un certo appeal e su un certo potere contrattuale. Che, più volgarmente, significa carta bianca. Con la quale gestire da vicino la nuova avventura: proprio come piace a lui. Perinetti (che rimarà), dovrà dunque farsene una ragione, se la ragione fondamentale del contrasto era questa. Eppure, non crediamo che il suo peso specifico all’interno della società possa deprezzarsi. Del resto, il diesse è uomo navigato e diplomatico esperto. E resisterà saldamente. Al fianco di Conte, che all’inizio di questa stagione ha chiesto ed ha ottenuto. E che, alla vigilia della prossima, chiederà ancora e di più: perché, da adesso in poi, non si può proprio sbagliare. Deturpare la felicità è davvero un reato. E lo sa anche Matarrese, lo stratega di questi giorni convulsi. Il vero vincitore del primo round. Probabilmente, quello più importante.