domenica 24 maggio 2009

Blasi, messaggi interlocutori

«Le mie sono condizioni, non ricatti. Chiedo la normalità. Non parliamo più del passato, non mi interessa. Piuttosto, Blasi e il Taranto hanno bisogno del conforto dell’ambiente. Ma, purtroppo, per la gente chi sbaglia è solo il sottoscritto. Io? Certo, ho commesso degli errori. E mi sono già scusato». L’intervento televisivo (ampiamente pubblicizzato e molto atteso) di Gigi Blasi, il presidente del club jonico, si è consumato in poco più di mezz’ora, ieri. In diretta telefonica, peraltro: che ha privato l’appuntamento dell’immediatezza della presenza in studio. Senza aggiungere novità e neppure indicazioni: lasciando sul tavolo quello che sapevamo. Niente di più e niente di meno. Tra una frase e l’altra, solo messaggi interlocutori. Blasi, tuttavia, sembra emozionalmente disposto a ricucire, piuttosto che a lacerare ulteriormente i rapporti con la città e la tifoseria. Ma questo, ovviamente, non è sufficiente. Come insegna la storia recente. Perché l’equilibrio della convivenza è labile, da due anni in qua. Detto questo, dall’incontro mediatico sulla televisione di famiglia non attendevamo la comunicazione del progretto (se un progetto esiste), ma una dichiarazione d’intenti sì. Pretesa vana. Così come ci attendevamo, tra gli ospiti dello studio, una controanalisi più corposa (o coraggiosa). E, allora, è tutto da rifare. Lo scirocco del sabato, sui due Mari, ha portato quello che voleva: il caldo e la leggerezza delle chiacchiere da bar.