giovedì 29 maggio 2008

La retrocessione annunciata

Ora c'è anche l'ufficialità. L'Andria è in D. Il decreto di retrocessione è vidimato dalla Vibonese, ai playout. Ma il verdetto è una situazione annunciata. Annunciata perchè tutto, dopo la cattiva gestione degli ultimi mesi di una stagione peraltro complicatasi immediatamente, lasciava presagire l'immersione verticale negli abissi della paura e dell'impotenza. Annunciata perchè, se la piazza preme e la dirigenza acuisce la crisi tecnica con lotte intestine e improbabili operazioni sottotraccia, nessun allenatore può pianificare in tranquillità il lavoro quotidiano e il consolidamento della classifica (Dellisanti) o credere sino in fondo nell'impresa (Palumbo). E annunciata perchè, neppure nel momento più delicato, la squadra riesce a scuotersi. E a nulla serve vincere l'ultimo match, quello di Vibo Valentia: che non può cancellare le colpe pregresse. L'Andria, adesso, è in D. E' una realtà triste e, contemporaneamente, può considerarsi un augurio. Perchè i venti della crisi soffiano ancora più forte, assorbendo l'intero apparato del club. Perchè l'iscrizione al prossimo torneo di C2, in caso di salvezza, sarebbe partita automaticamente. Mentre quella al campionato di quinta serie non sarebbe affatto scontata. Perchè lo scoramento potrebbe assommarsi alle difficoltà economiche e due problemi paralleli e convergenti potrebbero diventare indigeribili, se affrontati assieme. Perchè l'Andria potrebbe aver deciso di giocare esclusivamente su due tavoli estremi: sul primo c'è il proseguimento dell'avventura, tra i professionisti. E, sul secondo, il nulla. O quasi. Al di là del futuro del Monopoli: che, si dice, potrebbe eclissarsi e, dunque, favorire il ripescaggio postumo di una retrocessa. Ma questa è un'altra storia. E, in ogni caso, servirà tempo per conoscerla.