mercoledì 28 maggio 2008

Monopoli, ipotesi inquietanti

Dai playoff acquisiti, il Monopoli avrebbe estratto vigore e motivazioni suppletive. A playoff mancati, il Monopoli è confuso, svilito, intontito. Anzi, peggio: azzerato. La famiglia Ladisa, proprietaria del club, abbandona: alle voci (datate) di una soluzione di continuità societaria, si aggancia un comunicato ufficiale sufficientemente eloquente. Dunque, niente playoff, nessun altro stimolo e, di conseguenza, saturazione della passione. Semplice, no? Traducendo, sull’Adriatico il calcio sta (starebbe) per morire un’altra volta. Come vent’anni fa, o poco meno. Davanti, l’orizzonte non è propriamente invidiabile, del resto. E già si tracciano tre ipotesi. La prima: i Ladisa potrebbero ricavare qualcosa dalla cessione delle quote di maggioranza e favorirne il passaggio ad un gruppo emergente (ma il momento storico non è accattivante per nessuno: e anche la gente comincia a capirlo). La seconda: la famiglia potrebbe trasportare il titolo sportivo altrove, più o meno lontano da Monopoli. La terza: il sodalizio potrebbe sciogliersi, uscire dalla geografia calcistica. Strangolando così due campionati importanti: gli ultimi, di C2, una serie D di gran livello (con promozione al sèguito) e un campionato memorabile di Eccellenza. E, ovviamente, vanificando gli ingenti investimenti sacrificati sin qui. Ma, soprattutto, lasciano pensare (se non sorridere) le cause dello scollamento tra il vertice societario e l’intero ambiente. Avrebbero cioè cominciato a difettare, spiegano i Ladisa, il feeling con la tifoseria e con la locale amministrazione comunale. Che, oggi, non garantirebbero più, rispettivamente, il sostegno morale e quello materiale al progetto. Esattamente i requisiti che spinsero la famiglia ad abbandonare, pochi anni addietro, Locorotondo per Monopoli. Evidentemente, tutto scorre: ma sempre nella stessa direzione.