martedì 20 maggio 2008

Taranto, problemi di gestione

Gestire il risultato: questo è il problema della versione più aggiornata del Taranto. Manca pochissimo all’interruzione delle ostilità e gara uno di semifinale playoff accondiscende le intenzioni joniche: il due a due di Crotone è un parziale che invoglia e il retour-match si avvicina tollerante. Poi, accade quel che non deve: un contrasto ai limiti dell’area ospite, l’espulsione di Cejas (la squalifica dell’argentino infastidisce) e il calcio franco di Galardo che diventa gol. Traducendo, tre a due per i calabresi: responso che trascina modalità diverse da quelle maturate recentemente ad Ancona. Dove, però, il rovescio affiora ancora a partita praticamente consumata. Questa, volta, tuttavia, il peccato sembra più vincolante. Se non altro, perché gli equilibri mutano sensibilmente all’improvviso e, tra sette giorni, diventa necessario vincere. Malgrado il Taranto, a Crotone, passi per primo ed illuda, confermando di poter spendere e intuizioni e coraggio. E poi rimedi alla reazione avversaria. Gestire il risultato: questo è il problema che emerge in fondo al cammino, con il volto della coincidenza inopportuna. Nella speranza che di coincidenza si tratti davvero. Ben sapendo che, a questo punto, non resta più nulla da gestire. E, forse, è meglio così. Il Taranto, evidentemente, è davvero il Taranto quando fa il Taranto: una squadra obbligata dalle proprie caratteristiche ad assaltare, ad imporsi. E a inseguire l’obiettivo. Non a conservarlo.