domenica 11 maggio 2008

Quel timore che stimola il Fasano

Quando la gratificazione della permanenza arriva al foto-finish, il sollievo è ancora più ampio. E il ricordo del timore si stempera lento. Lo sanno a Fasano, dove difendere la serie D ha significato dover mutare guida tecnica in un periodo decisamente delicato, dover consegnare le chiavi dello spogliatoio ad un tecnico (l’argentino Ortega) ormai lontano dalle tematiche di quel campionato, dover ridisegnare l’organigramma societario (il ritorno dell’ex presidente D’Amico, se non altro, ha iniettato serenità) e, soprattutto, dover industriarsi in qualche sfida contro avversari assillati dallo stesso problema, ovvero la ricerca della salvezza. E, anche, ha significato dover benedire la tranquillità già raggiunta dal Sapri, ultimo scoglio della regular-season. Alla fine, però, il Fasano evita i playout, radunando le forze e digrignando i denti. Il sapore acre delle difficoltà appena oltrevarcate, tuttavia, consiglia strategie nuove, in prospettiva futura. E anche immediate. Il club, cioè, si scuote: cominciando seriamente a pensare al consolidameto della base societaria, che poi è la base del buon governo e delle buone intenzioni. Ipotizzando, è notizia di questi giorni, la realizzazione di una srl. Con D’Amico, ovviamente. E con qualcun altro, possibilmente. Intanto, piace l’urgenza spesa a campionato appena concluso. Perché il futuro sembra cominciare sùbito. E bene. La paura, talvolta, sa essere amica delle decisioni puntuali. E, se sa stimolare, venga pure.